Insufficienza cardiaca sistolica: effetti di Omecamtiv mecarbil, attivatore della miosina cardiaca, sulla funzione cardiaca


La maggior parte dei pazienti con insufficienza cardiaca resta asintomatica e ha una prognosi sfavorevole nonostante i trattamenti esistenti.

Diminuzioni nella contrattilità miocardica e nell’accorciamento della sistole ventricolare sono caratteristiche della insufficienza cardiaca sistolica e potrebbero essere migliorate da una nuova classe terapeutica, gli attivatori della miosina cardiaca.

È stato pubblicato il primo studio su un attivatore della miosina cardiaca, Omecamtiv mecarbil, in pazienti con insufficienza cardiaca sistolica.

Lo studio in doppio cieco, placebo-controllato e crossover, a intervalli di dose e di fase 2 ha studiato gli effetti di Omecamtiv mecarbil ( ex CK-1827452 ), somministrato per via endovenosa per 2, 24 o 72 ore a pazienti con insufficienza cardiaca stabile e disfunzione ventricolare sistolica e sottoposti al trattamento indicato dalle lineeguida.

La valutazione clinica ( inclusi segni vitali, ecocardiogrammi ed elettrocardiogrammi ) e la misurazione delle concentrazioni plasmatiche del farmaco sono state effettuate durante e dopo il completamento di ciascuna infusione.

L’obiettivo principale dello studio era la valutazione di sicurezza e di tollerabilità di Omecamtiv mecarbil.

In totale, 45 pazienti hanno ricevuto 151 infusioni di farmaco attivo oppure placebo.

Sono stati registrati aumenti corretti per placebo e dipendenti dalla concentrazione nel tempo di eiezione ventricolare sinistra ( fino a un aumento di 80 ms dal basale ) e volume di ictus ( fino a 9.7 mL ), associati a una piccola riduzione nella frequenza cardiaca ( fino a 2.7 battiti per min; p inferiore a 0.0001 per tutte e tre le misure ).

Più alte concentrazioni plasmatiche sono risultate anche associate a riduzione nei volumi telesistolici ( diminuzione di 15 mL a valori superiori a 500 ng/mL, p=0.0026 ) e telediastolici ( 16 mL, p=0.0096 ) che avrebbero potuto essere più pronunciati con l’aumento della durata della infusione.

L’ischemia cardiaca si è manifestata ad alte concentrazioni plasmatiche ( 2 pazienti, concentrazioni plasmatiche grezze 1750 ng/mL e 1350 ng/mL ).

Per i pazienti che hanno tollerato tutte le infusioni dello studio, non sono emersi pattern di eventi avversi consistenti con dose o durata.

In conclusione, Omecamtiv mecarbil ha migliorato la funzione cardiaca nei pazienti con insufficienza cardiaca causata da disfunzione ventricolare sinistra, e potrebbe essere il primo di una classe di nuovi agenti terapeutici. ( Xagena_2011 )

Cleland JG et al, Lancet 2011; 378: 676-683

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