Il trattamento con Gatifloxacina non ha ridotto l’incidenza di eventi cardiovascolari


La Chlamydia pneumoniae è stata trovata nelle placche aterosclerotiche.
Le alte concentrazioni di anticorpi anti-Chlamydia sono state associate ad un più alto rischio di eventi coronarici.

Uno studio ha valutato l’efficacia di un trattamento di lungo periodo con Gatifloxacina ( Tequin ), un antibiotico battericida particolarmente attivo nei confronti della Chlamydia pneumoniae.

Lo studio ha arruolato 4162 pazienti che erano stati ospedalizzati per una sindrome coronarica acuta nei 10 giorni precedenti.

I pazienti sono stati assegnati in modo random a 400 mg/die di Gatifloxacina, o a placebo.

La Gatifloxacina è stata somministrata giornalmente per un ciclo di 2 settimane, ed in seguito per cicli di 10 giorni ogni mese per 2 anni.

L’end point primario composito comprendeva: morte per tutte le cause, infarto miocardico, angina instabile richiedente riospedalizzazione, rivascolarizzazione ( eseguita almeno 30 giorni dopo la randomizzazione ), ictus.

A 2 anni, l’end point primario è stato raggiunto dal 23,7% dei pazienti trattati con Gatifloxacina e dal 25,1% dei pazienti del gruppo placebo.

Nonostante il trattamento di lunga durata con un antibiotico battericida particolarmente efficace contro la Chlamydia pneumoniae, nessuna riduzione nell’incidenza di eventi cardiovascolari è stata osservata.( Xagena_2005 )

Cannon CP et al, N Engl J Med 2005; 352: 1646-1654



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