Inibitori della xantina-ossidasi: benefici del trattamento con Ossipurinolo nei pazienti con insufficienza cardiaca e alta uricemia


Lo studio OPT-CHF ha valutato se l’Ossipurinolo, un inibitore della xantina-ossidasi, fosse in grado di produrre benefici clinici nei pazienti con scompenso cardiaco in classe NYHA III-IV, dovuto a disfunzione sistolica, trattati con terapia medica ottimale.

E’ noto che l’aumentata attività della xantina-ossidasi può contribuire alla patofisiologia dell’insufficienza cardiaca.

I pazienti ( n=450 ) sono stati assegnati in modo casuale ad Ossipurinolo ( 600 mg/die ) oppure a placebo.

L’efficacia a 24 settimane è stata valutata utilizzando un end-point composito, comprendente la morbidità per insufficienza cardiaca, mortalità e qualità di vita.

La percentuale di pazienti che hanno presentato miglioramenti, non cambiamenti o peggioramenti, non è risultata diversa tra coloro che avevano ricevuto l’Ossipurinolo o il placebo.

L’Ossipurinolo ha ridotto l’acido urico plasmatico di quasi 2 mg/dl ( p<0.0001 ).

L’analisi di un sottogruppo ha evidenziato che i pazienti con elevati livelli plasmatici di acido urico ( >9.5 mg/dl; n=108 ) hanno risposto favorevolmente all’Ossipurinolo, mentre i pazienti del gruppo Ossipurinolo <9.5 mg/dl, hanno presentato un trend verso il peggioramento.

Inoltre, la riduzione dell’acido urico plasmatico dovuta all’Ossipurinolo è risultata correlata alla risposta clinica favorevole.

Nei pazienti del gruppo placebo, i più bassi valori basali di uricemia, ma non il cambiamento dei valori, erano correlati ad un outcome ( esito ) clinico migliorato.
Dallo studio è emerso che l’Ossipurinolo non è stato in grado di produrre miglioramenti clinici nei pazienti non-selezionati con scompenso cardiaco da moderato a grave.
Tuttavia, l’analisi post hoc ha indicato che i benefici si sono presentati nei pazienti con elevati livelli di uricemia in un modo che si correla al grado di riduzione dei livelli plasmatici di acido urico. ( Xagena_2008 )

Hare JM et al, J Am Coll Cardiol 2008; 51: 2301-2309



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XagenaFarmaci_2008