Trattamento farmacologico della fibrillazione atriale


Paolo Alboni et collaboratori della Divisione di Cardiologia e Centro Aritmologico dell’Ospedale di Cento ( Ferrara ) hanno compiuto una revisione della letteratura con l’obiettivo di definire allo stato attuale delle conoscenze la migliore strategia farmacologica per i pazienti con fibrillazione atriale ricorrente.


A ) Pazienti che non necessitano di terapia antiaritmica

Non dovrebbero essere sottoposti a trattamento con farmaci antiaritmici:

- i pazienti dopo il primo episodio di fibrillazione atriale

I pazienti con un primo episodio di fibrillazione atriale dovrebbero essere convertiti a ritmo sinusale, ma il trattamento profilattico con un farmaco antiaritmico non sembra indicato.
Questo approccio è condiviso dalle lineeguida dell’American College of Cardiology/American Heart Association e dell’European Society of Cardiology.
Ci possono essere alcune eccezioni come: fibrillazione atriale con grave sintomatologia ( scompenso cardiaco, sincope ), presenza di stenosi mitralica e/o atrii marcatamente dilatati, episodi di lunga durata ( settimane o mesi ).

- i pazienti con rari episodi di fibrillazione atriale di breve durata

I pazienti con rari episodi di fibrillazione atriale di breve durata ( poche ore ), ben tollerati emodinamicamente, non dovrebbero essere sottoposti a trattamento farmacologico preventivo.

- i pazienti con fibrillazione atriale perioperatoria

La fibrillazione atriale è una frequente complicanza ( con un’incidenza tra il 15 ed il 40% ) dopo chirurgia cardiotoracica.
La fibrillazione atriale perioperatoria è generalmente di breve durata, ma è associata ad un aumento di morbilità e ad una prolungata ospedalizzazione.
Le recidive di fibrillazione atriale sono abbastanza frequenti nel primo mese dopo intervento di cardiochirurgia.
Dopo questo periodo le recidive diventano rare.
Un trattamento antiaritmico cronico non appare indicato nei pazienti senza storia di fibrillazione atriale prima dell’intervento chirurgico.
Il trattamento antiaritmico può trovare indicazione solo nel primo mese dopo l’operazione chirurgica.

I pazienti con fibrillazione atriale durante infarto miocardico

Nell’era trombolitica la prevalenza di fibrillazione atriale durante infarto miocardico acuto ( IMA ) varia tra l’8 ed il 10%.
La fibrillazione atriale durante IMA è associata ad un più grave coinvolgimento cardiaco.
Il decorso della fibrillazione atriale durante infarto può essere estremamente variabile.
Pertanto i pazienti con fibrillazione atriale durante IMA senza storia di fibrillazione atriale dovrebbero essere dimessi in ritmo sinusale senza alcuna prescrizione di farmaci antiaritmici.

i pazienti con l’holiday heart syndrome

L’assunzione di elevate quantità di alcol aumenta il rischio di insorgenza di fibrillazione atriale.
I pazienti dovrebbero essere invitati ad evitare l’abuso di alcol.


B ) Pazienti che possono trarre giovamento dall’approccio “pill-in-the-pocket”

Diversi pazienti con fibrillazione atriale ricorrente presentano episodi che non sono frequenti ( inferiore ad 1 per mese ) e che sono emodinamicamente ben tollerati, ma di durata che richiede il ricorso al Dipartimento d’Emergenza o l’ospedalizzazione.
Questi pazienti necessitano di un trattamento, ma la profilassi per os di lungo periodo o l’ablazione non sono trattamenti appropriati di prima linea.
Questo gruppo di pazienti potrebbe trarre vantaggio dall’approccio “pill-in-the-pocket”.
L’approccio “pill-in-the-pocket” consiste nell’assunzione per os di una singola dose di farmaco antiaritmico al momento del manifestarsi dell’aritmia.
L’efficacia di un dosaggio da carico di un farmaco di classe IC, Flecainide ( Almarytm ) o Propafenone ( Rytmonorm ) è stata dimostrata in diversi studi clinici.


C ) Pazienti che richiedono trattamento profilattico con farmaci antiaritmici

Nei pazienti con episodi di fibrillazione atriale frequenti e mal tollerati dal punto di vista emodinamico, trova indicazione il trattamento profilattico con farmaci antiaritmici.
Gli antiaritmici dovrebbero essere impiegati solo nei pazienti con fibrillazione atriale sintomatica in cui il ritmo sinusale necessita di essere mantenuto.
La decisione di impiegare i farmaci antiaritmici richiede un’attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio.
Il farmaco antiaritmico più efficace nella prevenzione della fibrillazione atriale è l’Amiodarone ( Cordarone ). ( Xagena_2005 )

Alboni P et al, Ital Heart J 2005; 6: 169-174



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