Studio COPERNICUS : il Carvedilolo riduce la gravità dell'insufficienza cardiaca e la morbidità.
I farmaci beta-bloccanti sono in grado di migliorare la funzione cardiaca e di ridurre la morbidità nei pazienti con insufficienza cardiaca lieve-moderata. Non è invece noto se questi farmaci siano in grado di produrre benefici anche nell'insufficienza cardiaca grave.
Nello studio Copernicus ( Carvedilol Prospective Randomized Cumulative Survival ) sono stati arruolati 2289 pazienti con sintomi di scompenso cardiaco a riposo o al minimo sforzo, e con una frazione d'eiezione inferiore al 25%.
Questi pazienti sono stati assegnati in modo random al placebo (n=1133) o al Carvedilolo (n=1156) per 10,4 mesi in media.
Il Carvedilolo ha ridotto il rischio combinato di morte o ospedalizzazione per eventi cardiovascolari del 27% (p=0,00002) ed il rischio combinato di morte o ospedalizzazione per insufficienza cardiaca del 31% (p=0,000004).
Inoltre i pazienti del gruppo Carvedilolo sono rimasti ricoverati in ospedale per un numero minore di giorni, sia per cause generali (27%) che per scompenso cardiaco (40%).
Dopo 6 mesi di trattameto più pazienti del gruppo Carvedilolo rispetto a quelli del gruppo placebo hanno presentato miglioramenti (p=0,0009).
Nel gruppo trattato con Carvedilolo si è osservata una minore incidenza di peggioramento dell'insufficienza cardiaca, morte improvvisa, shock cardiogeno o tachiacardia ventricolare. ( Xagena_2002 )
Packer M et al, Circulation 2002; 106:2194-2199
XagenaFarmaci_2002