Statine: reazioni avverse nelle donne e negli uomini


Uno studio prospettico, in aperto, ha quantificato gli effetti indesiderati delle statine. Sono stati analizzati i dati di più di 2 milioni di pazienti, presenti nel database Qresearch, di età compresa tra 30 e 84 anni di cui il 10.7% erano nuovi utilizzatori di statine.
Al 70.7% era stata prescritta la Simvastatina ( Zocor ), al 22.3% Atorvastatina ( Lipitor ), al 3.6% Pravastatina ( Pravachol ), all’1.9% Rosuvastatina ( Crestor ), e all’1.4% Fluvastatina ( Lescol ).

E’ stato osservato che l’uso delle statine era associato a un ridotto rischio di tumore esofageo, ma ad aumentato rischio di disfunzione epatica moderata o grave, insufficienza renale acuta, miopatia moderata e grave, e cataratta.

Gli effetti avversi sono risultati simili per tutte le statine analizzate, con l’eccezione della disfunzione epatica in cui il rischio era più alto per la Fluvastatina.

Un effetto dose-risposta era apparente per l’insufficienza renale acuta e la disfunzione epatica.

Tutti i rischi sono persistiti durante il trattamento e sono risultati più alti nel primo anno.
Dopo aver interrotto il trattamento, il rischio di cataratta è ritornato al normale entro 1 anno nelle donne ed entro 1-3 anni negli uomini; il rischio di insufficienza renale acuta è ritornato nella norma entro 1-3 anni sia per gli uomini sia per le donne; e la disfunzione epatica entro 1-3 nelle donne e a 3 anni negli uomini.

Per le donne l’NNT ( number needed to treat ), per qualsiasi statina, per prevenire 1 caso di malattia cardiovascolare nell’arco di 5 anni è risultato pari a 37 e per il tumore esofageo a 1266; per gli uomini, i rispettivi valori, sono stati 33 e 1082.

Nelle donne l’NNH ( number needed to harm ) per un aggiuntivo caso di insufficienza renale acuta nell’arco di 5 anni è stato pari a 434, di miopatia moderata-grave di 259, di disfunzione epatica moderata-grave di 136 e di cataratta di 33.

In generale, l’NNH e l’NNT per gli uomini sono risultati simili a quelli delle donne, ad eccezione della miopatia dove l’NNH era di 91. ( Xagena_2010 )

Hippisley-Cox J, Coupland C, BMJ 2010; 340: c2197



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