Scompenso cardiaco: lo stato dell’aldosterone associato alla resistenza all’insulina


L’aldosterone svolge un ruolo chiave nella patofisiologia dello scompenso cardiaco.
In circa il 50% dei pazienti, l’aldosterone fugge dall’inibizione da parte dei farmaci che bloccano l’asse renina-angiotensina; questi pazienti presentano un esito clinico meno favorevole.
La resistenza all’insulina è un fattore di rischio nell’insufficienza cardiaca e nella malattia cardiovascolare.

E’ stata valutata la relazione tra stato dell’aldosterone e sensibilità all’insulina nei pazienti con insufficienza cardiaca in 302 pazienti in classe NYHA II-IV, partecipanti allo studio ALOFT ( ALiskiren Observation of heart Failure Treatment ), che era stato disegnato per esaminare la sicurezza di un inibitore diretto della renina.

Il 20% dei pazienti ha presentato una fuga dell’aldosterone e il 34% presentava alti livelli urinari di aldosterone.

Al basale c’era una correlazione positiva tra l’insulina a digiuno ed i livelli plasmatici ( p<0.01 ) e urinari ( p<0.03 ) di aldosterone.

I pazienti con fuga dell’aldosterone e con alti livelli urinari di aldosterone hanno dimostrato, entrambi, più alti livelli di insulina a digiuno ( p<0.008; p<0.03 ), di HOMA-IR ( p<0.06; p<0.03 ) e del rapporto insulina-glicemia ( p<0.006; p<0.06 ), quando confrontati con i pazienti con bassi livelli di aldosterone.

Tutte le associazioni sono rimaste significative quando aggiustate per i potenziali confondenti.

Questo studio ha dimostrato una nuova diretta relazione tra lo stato dell’aldosterone e la resistenza all’insulina nello scompenso cardiaco; un meccanismo aggiuntivo che contribuisce all’esito clinico associato alla fuga dell’aldosterone. ( Xagena_2009 )

Freel EM et al, Heart 2009; 95; 1920-1924



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