Aritmie sopraventricolari: trattamento della fibrillazione atriale


I medici del Centro Aritmologico dell’Ospedale di Cento ( Ferrara ) hanno presentato le strategie per il trattamento della fibrillazione atriale.

I pazienti con recidive di fibrillazione atriale non dovrebbero assumere farmaci antiaritmici:

- dopo il primo episodio;
- quando gli episodi sono di breve durata ( alcune ore ), rari ed emodinamicamente ben tollerati;
- nella sindrome “holiday heart”.

I farmaci antiaritmici non dovrebbero essere impiegati inoltre nei pazienti con:

- fibrillazione atriale perioperatoria senza storia di fibrillazione atriale ricorrente;
- fibrillazione atriale durante infarto miocardico acuto ( IMA ) o altre malattie acute, senza storia di fibrillazione atriale ricorrente.

Nei pazienti con non frequenti episodi di fibrillazione atriale ( inferiore ad 1 al mese ), emodinamicamente ben tollerati, ma di durata tale da richiedere un intervento d’emergenza o l’ospedalizzazione, può trovare indicazione il “pill-in-the-pocket” approach ( approccio della pillola in tasca ), che consiste nell’assunzione di una singola dose per os di Flecainide o di Propafenone al momento dell’insorgenza della palpitazione.

Quando gli episodi di fibrillazione atriale sono frequenti e/o emodinamicamente non ben tollerati, il trattamento di scelta è la terapia profilattica con i farmaci antiaritmici.
Quando i farmaci antiaritmici falliscono per inefficacia o non tollerabilità, dovrebbe essere preso in considerazione il trattamento non-farmacologico, o la terapia ibrida ( farmaco-ablativa ). ( Xagena_2005 )

Alboni P et al, Ital Heart J 2005; 6: 169-174



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