I sartani hanno una minore incidenza di tosse e di angioedema rispetto agli Ace inibitori


L'aumento dell'incidenza di ictus, di scompenso cardiaco congestizio, e della malattia renale di stadio terminale, ha richiamato l'attenzione su un maggior controllo dell'ipertensione, uno dei principali fattori di rischio per queste malattie.
Il sistema renina-angiotensina-aldosterone ( RAAS ) è un elemento chiave nello sviluppo dell'ipertensione e pertanto rappresenta uno dei bersagli obbligati della terapia farmacologica.
Gli antagonisti del recettore dell'angiotensina ( anche detti sartani ) appartengono ad una nuova classe di farmaci antipertensivi, che hanno trovato primaria indicazione nei pazienti che non tolleravano gli Ace-inibitori.
Nel corso degli anni questi farmaci hanno dimostrato di possedere altre azioni a livello sia renale che cardiaco.
Gli studi IDNT (con Irbesartan), IRMA 2 (con Irbesartan) e RENAAL (con Losartan) hanno mostrato che i sartani riducono il danno renale nei pazienti ipertesi con diabete di tipo 2.
Lo studio Val-HeFT ha, invece, mostrato che il Valsartan è in grado di migliorare la morbidità e la mortalità nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica.
Gli antagonisti del recettore dell'angiotensina sono ben tollerati ed hanno una minore incidenza di tosse ed angioedema rispetto agli Ace inibitori. ( Xagena_2001 )

See S , Expert Opin Pharmacother 2001; 2: 1795-1804