Sindromi coronariche instabili: nessun beneficio della strategia intensiva precoce


Le linee guida dell'European Society of Cardiology e dell'American College of Cardiology / American Heart Association raccomandano nei pazienti con dolore toracico e ad alto rischio di successivi eventi cardiaci un'angiografia, seguita da intervento coronarico percutaneo ( PCI ) o by pass coronarico ( strategia invasiva precoce ).

Lo studio ICTUS ( Invasive versus Conservative Treatment in Unstable coronary Syndromes ) ha arruolato pazienti con dolore toracico entro 24 ore, elevati livelli di troponina e storie di coronaropatia o alterazioni ischemiche all'ECG.

I pazienti sono stati assegnati in modo random ad un trattamento invasivo precoce che comprendeva angiografia coronarica entro 24-48 ore, PCI entro 48 ore o by pass ( CABG ) il prima possibile, oppure ad una strategia selettiva che comprendeva stabilizzazione medica, angiografia e rivascolarizzazione solo nel caso in cui la condizione ischemica risultava refrattaria al test da sforzo pre-dimissioni.

Il trattamento farmacologico consisteva nella somministrazione di Aspirina, Enoxaparina per almeno 48 ore, beta-bloccanti, nitrati, Clopidogrel, statina ad alto dosaggio ed Abciximab.

L'end point primario composito era rappresentato da morte, infarto miocardico, riospedalizzazione per sindrome coronarica acuta ad 1 anno.

L'incidenza di mortalità nello studio ICTUS è stata del 2%.

Ci sono stati più infarti miocardici tra i pazienti sottoposti a strategia invasiva precoce ( 14.6% ) rispetto alla strategia invasiva selettiva ( 9.4% ).

Il numero di riospedalizzazioni è, invece, stato più elevato nel gruppo della strategia invasiva selettiva.

I Ricercatori dello studio ICTUS hanno concluso che la strategia invasiva precoce ed invasiva selettiva sono equivalenti nei pazienti con sindrome coronarica acuta e con elevati livelli di troponina. ( Xagena_2004 )

Fonte: ESC, 2004




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