Insufficienza cardiaca cronica: la copeptina in grado di predire la mortalità


Ricercatori dell’Università di Vienna hanno valutato il valore predittivo della copeptina nell’insufficienza cardiaca, confrontandolo con gli attuali marker ( BNP, peptide natriuretico di tipo B e NT-proBNP, peptide natriuretico di tipo pro-B N-terminale ).

E’ noto che la vasopressina aumenti con la gravità dell’insufficienza cardiaca cronica.
La copeptina è un frammento della pre-pro-vasopressina, che è sintetizzata ed escreta in quantità equimolari alla vasopressina.
Entrambi gli ormoni hanno una breve emivita in vivo in modo simile a BNP, ma al contrario della vasopressina, la copeptina è molto stabile in vitro.
Il valore predittivo della copeptina è stato dimostrato nell’insufficienza cardiaca avanzata, dove è superiore a BNP nel predire la mortalità a 24 mesi.

Allo studio osservazionale hanno partecipato 786 pazienti con scompenso cardiaco di diversa gravità; i livelli medi di BNP erano pari a 688 pg/ml, e la frazione d’eiezione ventricolare sinistra era del 25%.

La classe funzionale NYHA è risultato il predittore singolo più potente per l’outcome ( esito ) a 24 mesi in un modello di regressione Cox.
Il peptide natriuretico di tipo B, la copeptina e la velocità di filtrazione glomerulare erano correlate alla classe funzionale NYHA ( p<0.0001 per trend ).

La copeptina è risultata essere il singolo predittore di mortalità più potente nei pazienti in classe funzionale NYHA II ( p<0.0001 ) e III ( p< 0.0001 ).

Nella classe funzionale NYHA IV il miglior predittore di outcome è risultato il sodio sierico, ma la copeptina ha aggiunto ulteriore informazione indipendente.

In conclusione, aumentati livelli di copeptina sono associati ad un eccesso di mortalità.
La copeptina è risultata superiore a BNP o a NT-proBNP in questo studio, ma i marcatori appaiono essere strettamente correlati. ( Xagena_2008 )

Neuhold S et al, J Am Coll Cardiol 2008; 52: 266-272



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