PET/CT: il tracciante 18F-NaF permette di individuare le placche di recente rottura alla base dell'infarto miocardico
Un tracciante radioattivo, il 18F-Fluoruro di sodio ( 18F-NaF ), comunemente impiegato nell'imaging radiologico, è in grado di identificare e localizzare con precisione i restringimenti e le placche a livello delle coronarie, spesso responsabili di gravi eventi cardiovascolari.
Le placche coronariche non solo causano forme anginose, ma quando si rompono possono generare coaguli che bloccano l'afflusso di sangue al cuore o al cervello, con conseguenze facilmente immaginabili.
Sapere quando una placca è sul punto di rottura permetterebbe di trattare precocemente i pazienti, prevenendo un considerevole numero di eventi cardiovascolari.
Sono stati studiati due traccianti radioattivi il 18F-NaF e il 18F-Fluorodeossiglucosio ( 18F-FDG ), composti relativamente semplici e poco costosi che vengono iniettati per via endovenosa nei pazienti sottoposti a tomografia computerizzata / tomografia a emissione di positroni ( PET/CT ), un tipo di scansione di comune impiego nell’imaging radiografico.
Hanno preso parte allo studio 40 pazienti con infarto miocardico di recente insorgenza, e altri 40 con angina stabile.
Nel 93% dei primi l’elevato assorbimento coronarico di 18F-NaF, evidenziato dalla PET/CT ha permesso di individuare le placche di recente rottura che avevano portato all’infarto miocardico.
Buoni risultati sono stati raggiunti anche tra i pazienti con angina, per i quali è stato osservato un maggiore assorbimento di 18F-NaF nelle placche del 45% dei pazienti.
Il 18F-FDG non ha evidenziato gli stessi effetti. ( Xagena_2013 )
Fonte: The Lancet, 2013