Aumentata mortalità nel lungo periodo per i pazienti con infarto miocardico e diabete mellito


Lo studio, compiuto in Olanda, ha confrontato la mortalità causa-specifica nel lungo periodo, dopo riperfusione per infarto miocardico con sopraslivellamento ST ( STEMI ) nei pazienti con diabete e senza.

I pazienti con STEMI ( n = 395 ) sono stati assegnati in modo random a Streptochinasi per via endovenosa o ad intervento coronarico percutaneo ( PCI ), primario.

Il periodo osservazionale medio è stato di 7,5 anni.

Il 19% ( n = 74 ) dei pazienti era affetto da diabete.

Nei pazienti con diabete, dopo infarto miocardico con sopraslivellamento ST è stata osservata una riduzione della frazione d'eiezione ( < 40% ) in una percentuale maggiore rispetto a coloro che non avevano il diabete ( 27% versus 15%; p = 0,02 ).

I pazienti con diabete presentavano inoltre una più alta mortalità ( hazard ratio, HR: 2,4; p < 0,001 ).

L'analisi multivariata ha confermato che il diabete è un fattore di rischio indipendente di mortalità nel lungo periodo ( HR: 2,3; p < 0,001 ).

L'aumento di mortalità nei pazienti con diabete era principalmente dovuto ad insufficienza cardiaca ( HR: 3,1 ; p = 0,004 ).

Nei pazienti con diabete, l'intervento coronarico percutaneo ( PCI ) primario, è risultato associato ad un miglioramento della prognosi.( Xagena_2004 )


Timmer JR et al, Eur Heart J 2004; 25: 926-931




MedicinaNews.it