Terapia antipertensiva: la più alta incidenza di mortalità generale e di eventi cardiovascolari è associata ai più bassi valori di emoglobina
L’importanza prognostica dell’emoglobina nei pazienti con ipertensione e ipertrofia ventricolare sinistra è controversa.
I Ricercatori dello studio LIFE ( Losartan Intervention for End point reduction in hypertension ) hanno valutato il ruolo prognostico dell’emoglobina.
Lo studio ha riguardato 8.194 pazienti con ipertensione e ipertrofia ventricolare sinistra, di cui erano disponibili i valori basali di emoglobina.
I pazienti erano stati assegnati in modo casuale a un trattamento basato sul Losartan ( Lortaan ) o sull’Atenololo ( Tenormin ).
Il periodo osservazionale è stato di 4,8 anni.
Gli endpoint dello studio erano la mortalità generale e il composito di morte cardiovascolare, ictus non-fatale o infarto miocardico non-fatale.
Nei modelli univariati di Cox, il valore basale di emoglobina nel più basso decile sesso-specifico ( donne/uomini: <12,5/13,4 g/dl ) era associato alla mortalità generale ( hazard ratio, HR= 2,01 ) e all’endpoint composito ( HR= 1,53; entrambi p<0,001 ), mentre l’emoglobina nel più alto decile sesso-specifico ( donne/uomini: maggiore o uguale a 15,0/16,2 g/dl ) non lo era.
La riduzione dei valori di emoglobina è risultata più alta ( p<0,001 ) nei pazienti allocati al trattamento basato sul Losartan ( 14,3-13,8 g/dL ) rispetto all’Atenololo ( 14,3-14,0 g/dl ).
Dopo aggiustamento per altri fattori di rischio, l’emoglobina nel più basso decile era associata a una più alta incidenza di mortalità per qualsiasi causa ( HR= 3.03; p<0,001 ) e di endpoint composito ( HR= 1.36; p<0,01 ), a differenza dell’emoglobina nel più alto decile. ( Xagena_2009 )
Hecht Olsen M et al, Am Heart J 2009; 157: 177-184
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