Fondaparinux riduce la mortalità ed il reinfarto nei pazienti con infarto miocardico acuto


I Ricercatori dello studio OASIS-6 hanno valutato l’impiego di Fondaparinus ( Arixtra ) nell’infarto miocardico con sopraslivellamento ST ( STEMI ).

Fondaparinux è un pentasaccaride sintetico che inibisce il fattore Xa della cascata di coagulazione, al contrario dell’Eparina che blocca prevalentemente la trombina.

Lo studio OASIS-6 ha dimostrato, che il trattamento con Fondaparinux è superiore alla usuale terapia nel ridurre il rischio a 30 giorni di morte o di infarto miocardico recidivante.

Tuttavia, il disegno dello studio OASIS-6 era complesso, perché il confronto con l’usuale terapia dell’infarto STEMI contempla un’eterogeneità di pratiche; inoltre la maggioranza dei pazienti ( 75% ) ha ricevuto Eparina non frazionata per meno di 48 ore.
C’era anche diversità nella terapia fibrinolitica con la maggioranza dei pazienti trattati con Streptochinasi, ed una minoranza con tPA.
Il 28.9% dei pazienti è stato sottoposto a PCI ( intervento coronarico percutaneo ) primario.

A differenza di altri farmaci antitrombotici, come l’Eparina a basso peso molecolare, gli inibitori diretti della Trombina, o i farmaci antiaggreganti piastrinici per via endovenosa, Fondaparinux ha ridotto l’incidenza di mortalità ed il reinfarto senza aumentare il sanguinamento e l’ictus emorragico.

Una riduzione del rischio relativo del 17% di morte e di reinfarto è stata osservata nei primi 9 giorni dopo la randomizzazione, e questo beneficio precoce è persistito durante il follow-up.
La riduzione della mortalità era dovuta a riduzione significativa delle morti cardiache, con poco impatto sulla morte non cardiaca.
La riduzione della morte o dell’infarto miocardico era più marcata nei pazienti sottoposti ad intervento coronarico percutaneo ( PCI ) e nei pazienti a più alto rischio.
Pertanto, i benefici assoluti nel sottogruppo ad alto rischio sono risultati sostanziali ( 34 morti o reinfarti prevenuti trattando 1000 soggetti ).

Fondaparinux ha ridotto la morte ed il reinfarto nei pazienti trattati con terapia trombolitica del 21% e la morte del 19% a 30 giorni, ed anche in coloro che non hanno ricevuto terapie di riperfusione. Ciò fa ipotizzare l’aggiunta di Fondaparinux alla terapia trombolitica nei pazienti con infarto miocardico acuto non destinati all’intervento di PCI.
Questa strategia di intervento, tuttavia, richiede di essere validata da studi clinici prospettici.

Nello studio OASIS-6 non c’è stato alcun aumento di sanguinamenti maggiori o di emorragia intracranica dopo trattamento con Fondaparinux nell’infarto miocardico acuto, a differenza di altri farmaci antitrombotici., come l’Eparina non frazionata, l’Eparina a basso peso molecolare, gli inibitori della trombina o gli inibitori della glicoproteina IIb/IIIa per via endovenosa.
Nei pazienti trattati con Fondaparinux è stata osservata una significativa riduzione del tamponamento cardiaco ed una tendenza verso una minore incidenza di sanguinamenti fatali. ( Xagena_2006 )

Fonte: Journal of American Medical Association, 2006




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