Intervento coronarico percutaneo nelle sindromi coronariche acute trattate con Fondaparinux: Eparina non-frazionata a basso dosaggio vs dosaggio standard


Il regime ottimale dell’Eparina non-frazionata per l'intervento coronarico percutaneo ( PCI ) nei pazienti senza innalzamento del tratto ST con sindromi coronariche acute trattati con Fondaparinux ( Arixtra ) è incerta.

E' stata confrontata la sicurezza di due regimi terapeutici di Eparina non-frazionata durante l'intervento coronarico percutaneo in pazienti ad alto rischio con sindromi coronariche acute senza sopraslivellamento del tratto ST, inizialmente trattati con Fondaparinux.

E' stato effettuato uno studio in doppio cieco a gruppi paralleli randomizzato, svolto in 179 ospedali di 18 diversi Stati, coinvolgendo 2.026 pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo entro 72 ore, all'interno di una coorte di 3.235 pazienti ad alto rischio con sindromi coronariche acute senza sopraslivellamento del tratto ST, inizialmente trattati con Fondaparinux, nel periodo 2009-2010.

I pazienti hanno ricevuto per via endovenosa una bassa dose di Eparina non-frazionata, 50 U/kg, indipendentemente dalla somministrazione di inibitori della glicoproteina IIb/IIIa ( GPIIb-IIIa ), oppure una dose standard di Eparina non-frazionata, 85 U/kg ( 60 U/kg con inibitori GP IIb-IIIa ), aggiustata per il tempo di coagulazione attivato.

L’endpoint era rappresentato dal composito di sanguinamento maggiore e minore, o dalle complicanze maggiori al sito di accesso vascolare dopo 48 ore dall’intervento coronarico percutaneo.
Gli endpoint secondari comprendevano il composito di sanguinamento maggiore a 48 ore ad esito fatale, infarto miocardico o rivascolarizzazione del vaso bersaglio entro 30 giorni.

L’endpoint primario si è verificato nel 4.7% dei pazienti nel gruppo a basso dosaggio contro il 5.8% nel gruppo a dose standard ( odds ratio, OR=0.80; p=0.27 ).

I tassi di sanguinamento maggiore non erano diversi tra i gruppi, ma i tassi di sanguinamento minore sono stati inferiori allo 0.7% nel gruppo a basso dosaggio versus l’1.7% nel gruppo a dosaggio standard ( OR=0.40; p=0.04 ).

Per gli endpoint secondari, le percentuali per il gruppo a basso dosaggio sono state 5.8% versus 3.9% nel gruppo a dose standard ( OR=1.51; p=0.05 ) e per decesso, infarto miocardico, o rivascolarizzazione del vaso bersaglio sono state del 4.5% per il gruppo a basso dosaggio versus 2.9% per il gruppo con dose standard ( OR=1.58; p=0.06 ).

I tassi di trombosi del catetere sono risultati molto bassi ( 0.5% nel gruppo a basso dosaggio e 0.1% nel gruppo a dose standard, p=0.15 ).

In conclusione, l’Eparina non-frazionata a basso dosaggio, rispetto alla dose standard, non-riduce il sanguinamento maggiore peri-intervento coronarico percutaneo e le complicanze nel sito di accesso vascolare. ( Xagena_2010 )

The FUTURA/OASIS-8 Trial Group, JAMA 2010; 304: 1339-1349



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