Ticagrelor superiore al Clopidogrel nei pazienti con sindrome coronarica acuta
Ticagrelor ( Brilinta ) riduce l’incidenza di eventi cardiovascolari e di mortalità in misura maggiore rispetto al Clopidogrel ( Plavix ) nei pazienti con sindrome coronarica acuta.
Lo studio PLATO ( A Study of Platelet Inhibition and Patient Outcomes ) ha coinvolto 18.624 pazienti a rischio moderato-grave di sindrome coronarica acuta, che sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Ticagrelor ad una dose di carico di 180 mg seguita da una dose di mantenimento di 90 mg 2 volte die, oppure Clopidogrel alla dose di carico di 300 mg e una dose di mantenimento di 75 mg die.
In media i pazienti sono stati trattati per 9 mesi ( 6-12 mesi ).
Ad 1 anno di follow-up, la percentuale dell’endpoint primario ( morte cardiovascolare, infarto miocardico, o ictus ) è risultata più bassa nel gruppo Ticagrelor ( 9.8% versus 11.7% con Clopidogrel ), indicando una riduzione del rischio relativo del 16% ( p=0.0003 ).
La riduzione del rischio era dovuta alla diminuzione della morte cardiovascolare ( 4% versus 5.1%, hazard ratio, HR=0.79; p=0.001 ) e dell’infarto miocardico ( 5.8% versus 6.9%; HR=0.84; p=0.005 ), mentre non è stata riscontrata nessuna differenza nell’incidenza di ictus.
Le differenze degli effetti del trattamento sono divenute evidenti a 30 giorni e si sono mantenute per tutta la durata dello studio.
Ticagrelor era anche associato ad una significativamente più bassa mortalità per qualsiasi causa ( 4.5% versus 5.9% con Clopidogrel; p<0.001 ), e a una più bassa incidenza di trombosi dello stent tra i pazienti in cui era stato impiantato uno stent ( 1.3% versus 1.9%; p=0.009 ).
Non è stata riscontrata alcuna differenza riguardo alla percentuale di sanguinamento maggiore: 11.6% con Ticagrelor e 11.2% con Clopidogrel. ( Xagena_2009 )
Fonte: The New England Journal of Medicine, 2009
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XagenaFarmaci_2009