Infarto miocardico, benefici del Clopidogrel aggiunto alla terapia fibrinolitica e all’Aspirina
Una significativa proporzione di pazienti sottoposti a terapia fibrinolitica per infarto miocardico con sopraslivellamento ST ( STEMI ) presenta inadeguata riperfusione o riocclusione dell’arteria associata all’infarto con un conseguente aumento del rischio di complicanze e di morte.
I Ricercatori del CLARITY-TIMI 28 hanno arruolato 3.491 pazienti, di età compresa tra 18 e 75 anni, giunti all’osservazione entro 12 ore dall’insorgenza dell’infarto miocardico con sopraslivellamento ST.
Questi pazienti sono stati assegnati in modo random a ricevere Clopidogrel ( carico orale di 300 mg, seguito da 75 mg /die ), oppure placebo.
I pazienti sono stati trattati con un farmaco fibrinolitico, Aspirina, e se appropriato con Eparina.
L’end point primario di efficacia comprendeva: occlusione dell’arteria correlata con l’infarto all’esame angiografico, morte o infarto miocardico recidivante prima dell’angiografia.
L’end point primario è stato raggiunto dal 21,7% dei pazienti nel gruppo placebo e dal 15% nel gruppo Clopidogrel.
La riduzione assoluta è stata di 6,7 punti percentuali a favore dei pazienti trattati con Clopidogrel, con una riduzione del rischio del 36% ( p < 0,001 ).
A 30 giorni, la terapia con Clopidogrel ha ridotto il rischio di morte per cause cardiovascolari, infarto miocardico recidivante, ischemia ricorrente con necessità di rivascolarizzazione urgente del 20% ( p = 0,03 ).
L’incidenza di sanguinamento maggiore ed emorragia intracranica è risultata simile nei 2 gruppi.
Nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento ST, il Clopidogrel ( Plavix ) aggiunto all’Aspirina e ad un trattamento fibrinolitico standard, migliora la pervietà dell’arteria correlata all’infarto e riduce le complicanze ischemiche.( Xagena_2005 )
Sabatine MS et al, N Engl J Med, 2005; Early release
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XagenaFarmaci_2005