Insulina nel trattamento dell’iperglicemia nei pazienti non-diabetici con sindrome coronarica acuta


Uno studio ha valutato l’effetto dell’Insulina nel management dell’iperglicemia nei pazienti non-diabetici con sindrome coronarica acuta.

I pazienti presentavano una diagnosi di sindrome coronarica acuta troponina-positiva, ed i cui livelli di glicemia al momento del ricovero erano uguali o superiori a 11 mmol/l, ma non era noto se soffrissero di diabete mellito.

L’endpoint principale era rappresentato dalla morte a 7 e a 30 giorni.

Dei 38.864 pazienti, di cui non era noto in precedenza se fossero diabetici, il 9.9% ( n=3835 ) presentava al momento del ricovero ospedaliero, livelli di glicemia superiori o uguali a 11 mmol/l.

Tra i pazienti che hanno ricevuto una chiara strategia terapeutica, il 36% ha ricevuto il trattamento antidiabetico ( 31% Insulina ).

La mortalità a 7 e a 30 giorni è stata dell’11.6% e 15.8%, rispettivamente, per coloro che sono stati tratatti con Insulina, e 16.5% e 22.1%, rispettivamente, per coloro che non hanno ricevuto Insulina.

Rispetto a coloro, a cui è stata somministrata l’Insulina, i pazienti non trattati con Insulina hanno presentato un rischio relativo ( aggiustato ) aumentato del 56% a 7 giorni e 51% a 30 giorni ( HR=1.56, p<0.001 a 7 giorni; HR=1.51, p<0.001 a 30 giorni ).

Lo studio ha dimostrato che nei pazienti non-diabetici con sindrome coronarica acuta e con iperglicemia, il trattamento con Insulina è associato ad una riduzione del rischio relativo di morte, evidente entro 7 giorni dal ricovero ospedaliero, e che persiste per 30 giorni. ( Xagena_2007 )

Weston C et al, Heart 2007; 93: 1542-1546



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XagenaFarmaci_2007