È stato effettuato uno studio con lo scopo di studiare l'incidenza di infarto miocardico acuto ( IMA ), aritmie, insufficienza cardiaca congestizia e mortalità nei pazienti ospedalizzati per porpora trombotica trombocitopenica.

In tutto, 38 pazienti ( 27 donne e 11 uomini ), età media 44 anni, sono stati ricoverati con la diagnosi di porpora trombotica trombocitopenica confermata da un ematologo.
È stata studiata l'incidenza di infarto acuto del miocardio sviluppatosi durante il ricovero ospedaliero per porpora trombotica trombocitopenica.
L’infarto miocardico acuto è stato diagnosticato da nuovi cambiamenti elettrocardiografici, aumento dei livelli sierici della troponina cardiaca I e dalla sintomatologia clinica.
I pazienti con infarto miocardico acuto sono stati monitorati per lo sviluppo di aritmie durante l'ospedalizzazione.

Dei 38 pazienti, 8 ( 21% ) hanno sviluppato un nuovo infarto miocardico acuto con onde Q.

Non vi è stata alcuna differenza significativa nelle caratteristiche al basale tra i pazienti che hanno sviluppato infarto miocardico acuto e quelli che non lo hanno sviluppato.

Degli 8 pazienti con infarto miocardico acuto, 2 ( 25% ) hanno sviluppato fibrillazione atriale, 1 ( 13% ) ha sviluppato flutter atriale, 1 ( 13% ) ha sviluppato tachicardia sopraventricolare, e 2 ( 25% ) hanno sviluppato insufficienza cardiaca congestizia.

Il decesso è avvenuto in 3 degli 8 pazienti ( 38% ) con infarto miocardico acuto e in 1 dei 30 pazienti ( 3% ) senza infarto ( P inferiore a 0.01 ).

In conclusione, l’infarto miocardico acuto con onde Q si è sviluppato nel 21% dei 38 pazienti ospedalizzati con porpora trombotica trombocitopenica.
Le tachiaritmie sopraventricolari si sono sviluppate nel 50% degli 8 pazienti con porpora trombotica trombocitopenica che hanno sviluppato infarto miocardico acuto.
I pazienti ospedalizzati per porpora trombotica trombocitopenica dovrebbero essere monitorati per eventi avversi cardiaci per via dell’elevata incidenza di nuovi infarti miocardici acuti, di tachiaritmie sopraventricolari e di mortalità. ( Xagena_2010 )

Gandhi K et al, Clin Cardiol 2010; 33: 213-216



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