Ridotta densità minerale ossea associata ad aumentato rischio di infarto


Una più bassa densità minerale ossea ( BMD ) è risultata associata a un rischio aumentato di infarto miocardico sia negli uomini sia nelle donne.
Questa relazione non era influenzata da fumo, ipertensione, ipertrigliceridemia e diabete mellito.

E’ stato effettuato uno studio prospettico su 6.872 persone ( 5.490 donne, 1.382 uomini ) da parte dei ricercatori dell'Umeå University in Svezia.

I partecipanti sono stati sottoposti ad assorbimetria a doppia energia a raggi-X per stabilire la densità minerale ossea totale dell'anca e del collo del femore ( in grammi per centimetro quadrato ) e per valutare la densità minerale ossea volumetrica del collo del femore ( in grammi per centimetro cubico ).

Durante il periodo osservazionale di 5.7 anni, 117 donne e 79 uomini hanno sofferto di un infarto miocardico.

Dopo aggiustamento per età e indice di massa corporea ( BMI ), un più basso valore di densità minerale ossea del collo del femore e della anca era associato a un aumentato rischio di infarto miocardico sia nelle donne ( hazard ratio, HR=1.33 ) sia negli uomini ( HR=1.74 ).

Dopo ulteriori aggiustamenti per fumo, ipertensione, ipertrigliceridemia e diabete mellito, le associazioni si sono leggermente attenuate nei maschi e nelle femmine. ( Xagena_2011 )

Wiklund P et al, Osteoporos Int, 2011; Epub ahead of print

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