Significato prognostico della fibrosi miocardica nella cardiomiopatia ipertrofica


Uno studio ha valutato il significato della fibrosi individuata con risonanza magnetica cardiaca tardiva con Gadolinio per la predizione di eventi clinici maggiori nella cardiomiopatia ipertrofica.

Il ruolo della fibrosi miocardica nella predizione di morte improvvisa e insufficienza cardiaca nella cardiomiopatia ipertrofica non è chiaro e mancano dati prospettici.

Sono state valutate presenza e quantità di fibrosi miocardica nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica che sono stati seguiti in maniera prospettica per lo sviluppo di morbilità e mortalità in un periodo di 3.1 anni.

Dei 217 pazienti consecutivi con cardiomiopatia ipertrofica, 136 ( 63% ) hanno mostrato fibrosi e 34 dei 136 pazienti ( 25% ) nel gruppo fibrosi, ma solo 6 su 81 ( 7.4% ) pazienti senza fibrosi hanno raggiunto l’endpoint primario combinato di morte cardiovascolare, ammissione in ospedale non-programmata per cause cardiovascolari, tachicardia ventricolare o fibrillazione ventricolare sostenuta o scarica appropriata del defibrillatore impiantabile ( hazard ratio [ HR ]: 3.4, p=0.006 ).

Nel gruppo fibrosi, il rischio generale è aumentato con l’aumento dell’estensione della fibrosi ( HR=1.18 per un 5% di aumento, p=0.008 ).

Il rischio di ammissione in ospedale non-programmata per insufficienza cardiaca, peggioramento a classe funzionale NYHA III o IV, o mortalità correlata a insufficienza cardiaca è risultato maggiore nel gruppo fibrosi ( HR=2.5, p=0.021 ) e tale rischio è aumentato con l’aumentare dell’estensione della fibrosi ( HR=1.16 per un 5% di aumento, p=0.017 ).

Tutte le relazioni sono rimaste significative dopo analisi multivariata.

L’estensione della fibrosi e la tachicardia ventricolare non-sostenuta sono risultati predittori univariati degli endpoint di aritmia ( tachicardia ventricolare o fibrillazione ventricolare sostenuta, scarica appropriata del defibrillatore impiantabile, morte cardiaca improvvisa ) ( HR=1.30, p=0.014 ).

A differenza dell’estensione della fibrosi, la tachicardia ventricolare non-sostenuta ( TVNS ) è rimasta un predittore indipendente degli endpoint aritmici dopo analisi multivariata.

In conclusione, nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica, la fibrosi miocardica misurata con risonanza magnetica cardiovascolare tardiva con Gadolinio è un predittore indipendente di esito avverso. ( Xagena_2010 )

O'Hanlon R et al, J Am Coll Cardiol 2010; 56: 867-874



Link: MedicinaNews.it

Cardio2010