Rischio di infarto miocardico e rapporto coi bloccanti dei recettori dell’angiotensina


È stata compiuta una revisione sistematica di studi randomizzati e controllati per valutare gli esiti cardiovascolari e gli altri esiti associati ai bloccanti del recettore dell'angiotensina, anche noti come sartani.

Sono stati selezionati gli studi clinici randomizzati, fino ad agosto 2010, sugli antagonisti del recettore dell'angiotensina rispetto ai controlli ( placebo / trattamento attivo ) che hanno arruolato almeno 100 partecipanti e hanno avuto un follow-up di almeno un anno.
Sono stati raccolti i dati su infarto del miocardio, morte, morte cardiovascolare, angina pectoris, ictus, insufficienza cardiaca e diabete mellito di nuova insorgenza.

Un totale di 37 studi clinici randomizzati hanno incluso 147.020 partecipanti e hanno avuto un follow-up totale di 485.166 pazienti-anno.

Rispetto ai controlli, placebo, o trattamento attivo, i bloccanti del recettore dell'angiotensina non sono risultati associati a un aumento del rischio di infarto miocardico ( rischio relativo, RR=0.99 ), morte, morte cardiovascolare o angina pectoris.

Rispetto ai controlli, i sartani sono stati associati a una riduzione del rischio di ictus ( RR=0.90 ), insufficienza cardiaca ( RR=0.87 ) e diabete mellito di nuova insorgenza ( RR=0.85 ), con risultati simili se confrontati con il placebo o con il trattamento attivo.

Sulla base dell'analisi sequenziale, non sono emerse evidenze anche per un aumento medio relativo di infarto miocardico del 5-7.5% ( aumento assoluto dello 0.3% ), morte, o morte cardiovascolare con i bloccanti del recettore dell’angiotensina rispetto ai controlli.
E’ stata invece riscontrata una forte evidenza riguardo alla riduzione relativa del rischio di ictus ( almeno 1%, media 10% ) rispetto al solo placebo, insufficienza cardiaca ( almeno 5%, media 10% ) e diabete mellito di nuova insorgenza ( almeno 4%, media 10% ) con i sartani.

In conclusione, questa ampia analisi ha prodotto prove certe per confutare l'ipotesi che gli antagonisti del recettore dell'angiotensina aumentino il rischio di infarto del miocardio ( escludendo anche un aumento assoluto dello 0.3% ).
Rispetto ai controlli, gli antagonisti del recettore dell'angiotensina riducono il rischio di ictus, insufficienza cardiaca e diabete di nuova insorgenza. ( Xagena_2011 )

Bangalore S et al, Br Med J 2011; 342: d2234

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